Il Teatro del Castello di Lipari ha fatto da splendida cornice allo spettacolo del 25 agosto “Tango di una notte di mezz’estate”. La “sacralità” dell’Acropoli, dove riecheggiano miti e leggende, intrecciati a cinque millenni di storia, ha amplificato la suggestione della rappresentazione, conferendole una solennità, che ha coinvolto gli spettatori. L’esibizione dei maestri si è perfettamente integrata nel contesto narrativo e poetico, grazie alla loro grande sensibilità interpretativa, che ha sapientemente dosato pathos e sensualità. Ne è derivata una forte coerenza narrativa e poetica, che ha focalizzato alcuni momenti della storia del tango, sottolineata da riflessioni, poesie, filmati. Rispetto all’edizione di giugno, (Vedi relazione), è stata apportata qualche integrazione: in particolare è stato sottolineato il momento del rapporto tango e dittatura, ricavandone un forte messaggio politico e civile. La bellezza, in tutte le sue diverse espressioni, è stata protagonista della serata: il fascino di un paesaggio incantato, la seduzione della grande musica, l’eleganza e la raffinatezza del tango, hanno coinvolto anche le divinità. Eolo, che per tutto il giorno ha imperversato, minacciando la realizzazione dello spettacolo, ha progressivamente allentato il suo impeto, spazzando le nuvole minacciose e lasciando il posto ad una notte stellata.
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